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Attualità

Cesi, finanziamenti sbloccati ma tempi ancora lunghi per riaprire la strada

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La questione di Via della Lince, la strada che collega Cesi a Terni, si protrae ormai dalla fine di ottobre 2024, quando a seguito della caduta di un masso dalla rupe sovrastante, la strada è stata chiusa al traffico. Una lunga serie di problematiche legate alla sicurezza idrogeologica e alla difficoltà di completare i necessari interventi di messa in sicurezza ha fatto sì che ancora oggi la strada sia chiusa, e i disagi per i residenti non mancano. L’ultima novità è che il Comune di Terni ha ottenuto un contributo dalla Regione Umbria, ma i tempi di riapertura della strada non saranno comunque brevi.

La buona notizia è che il Comune ha ottenuto un contributo di 350.000 euro, proveniente dal Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, per realizzare lavori di mitigazione del rischio idrogeologico. Non solo: grazie alla sollecitazione del Comune e constatata l’urgenza della cosa, la Regione ha acconsentito che l’erogazione di questo contributo, inizialmente suddiviso in tre annualità, venga anticipata così da permettere il completamento dei lavori.

Qui però finiscono le buone notizie. La riapertura della strada, infatti, non avverrà presto come sperato. Il piano iniziale prevedeva la conclusione dei lavori entro la primavera, addirittura si sperava per Pasqua, ma purtroppo è chiaro che non sarà così. Le difficoltà infatti si sono moltiplicate, al di là dei finanziamenti: dalla necessità di progettare interventi precisi sulla parete pericolante, ai vincoli naturalistici e paesaggistici della zona, inclusi quelli legati alle nidificazioni di alcune specie protette. Questi aspetti impediscono l’adozione di metodi più rapidi per intervenire. Tutte queste difficoltà, insomma, faranno slittare ulteriormente la riapertura della strada, con tempi di completamento che ormai sono descritti con locuzioni vaghe e temibili, come “entro l’autunno” o peggio ancora “entro l’anno”.

Una situazione che, purtroppo, non offre soluzioni immediate per chi è costretto a percorrere il tragitto alternativo e che vede ridimensionato anche il passaggio di mezzi pubblici, con disagi costanti per i residenti, sempre più irritati dal passare dei mesi senza vedere progressi nella riapertura della principale via d’accesso al paese, ma certamente confortati sul benestare dei piccoli pennuti che nidificano sulla parete pericolante che sovrasta il paese.