Calcio
Caccia al biglietto per il derby e polemica sugli “occasionali”
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In occasione del derby Ternana-Perugia previsto per domenica prossima, vista anche la rapidità con cui sono stati venduti i biglietti a disposizione, si è rinverdita una vecchia polemica all’interno della tifoseria, evidenziando le diverse percezioni riguardo alla legittimità e all’autenticità del supporto alla squadra.
Una distinzione significativa esisterebbe, infatti, tra i tifosi assidui e quelli occasionali, creando talvolta dibattiti accesi all’interno delle comunità sportive.
Stando alla distinzione canonica, i tifosi propriamente detti sono quelli che seguono la propria squadra con costanza, partecipando regolarmente alle partite, possibilmente anche in trasferta.
Spesso vedono la loro passione come un impegno della massima serietà, investendo tempo,
emozioni e denaro nel supporto alla squadra.
Al contrario, i tifosi detti occasionali, definiti anche “tifosi da bel tempo” o “tifosi da divano”, sono quelli che si presentano allo stadio solo in occasioni speciali o durante periodi di successo, non disdegnando invece l’opzione TV, specialmente se il tempo non è proprio
invitante.
Il termine “tifoso occasionale”, quindi, è per lo più utilizzato in maniera dispregiativa dagli assidui, sottintendendo una mancanza di autenticità o dedizione nel supportare la squadra, circostanza che finirebbe per rovinare l’atmosfera allo stadio, per così dire ammosciando il tifo.
Tuttavia, questa etichetta può essere ingiusta o pregiudiziale, poiché non tiene conto di
vari fattori che possano influenzare la scelta di partecipare alle partite, come impegni familiari, lavorativi o geografici.
Tra i cosiddetti occasionali, ad esempio, potrebbero benissimo esservi persone che un tempo non si perdevano neanche una partita, ma che per mille motivi personali oggi non possono più farlo se non una volta ogni tanto, il che non significa che la dedizione sia diminuita.
Ma anche concentrando il ragionamento su quegli spettatori che, effettivamente, decidano di venire allo stadio solo per il derby, la loro presenza apporta comunque benefici economici alla società; inoltre, se l’esperienza si rivela coinvolgente, si può sperare che l’occasionale decida di diventare assiduo, appassionandosi.
Insomma, scoraggiare le persone a venire allo stadio solo perché non ci vengono sempre, più che rivendicare l’autenticità del tifo, sembra una mossa autolesionista e poco lucida, dettata dall’esaltazione tipica del clima pre-derby, ma che somiglia più a un autogol che a un
assist vincente.
