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Terni, paradiso fiscale per nuovi residenti col “Progetto 300.000”

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progetto 300mila

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Un capitolo del DUP, il Documento Unico di Programmazione, licenziato dall’amministrazione comunale la scorsa settimana, è dedicato al cosiddetto “Progetto 300.000”, che punta a portare a questa cifra il numero di residenti nella provincia di Terni.

Il “Progetto 300mila” riprende una visione originariamente concepita dal grande architetto Mario Ridolfi negli anni ‘60, che immaginava Terni come una città di 300.000 abitanti nel 2000. Recuperando questa visione, l’Amministrazione comunale punta a trasformare Terni da città industriale a destinazione turistico-culturale, promuovendo una industrializzazione a basso impatto ambientale.

Il progetto prevede il riequilibrio territoriale con l’ingresso di Spoleto nella provincia di Terni, e lo sviluppo di una città moderna fondata sulla digitalizzazione, la formazione e il partenariato pubblico/privato.

Tra le priorità, la valorizzazione delle risorse storiche e naturali di Terni, la riqualificazione urbana e la creazione di un circuito turistico culturale che includa anche il commercio, con il potenziamento del centro storico e l’avvio di start-up giovanili.
Per rendere attuabile questa idea, la proposta del sindaco Stefano Bandecchi è quella di fare di Terni un paradiso fiscale per qualche anno, riducendo per 15 anni le tasse per chi si trasferisce o investe a Terni. 

La proposta divide le forze politiche: mentre il Pd sembra favorevole alla diversificazione delle imposte tra nuovi e vecchi residenti, Forza Italia e Fratelli d’Italia si oppongono, criticando l’iniziativa come ingiusta e insostenibile. Il M5s boccia l’idea, considerandola un annuncio propagandistico che rischia di minare le finanze comunali. Al contrario, Alternativa Popolare supporta la proposta, vedendola come un’opportunità per rilanciare l’economia locale e contrastare lo spopolamento.

Il “Progetto 300mila” prevederebbe anche il possibile ingresso di Spoleto nella Provincia di Terni e dovrebbe svilupparsi con risorse interne ed esterne, utilizzando finanziamenti pubblici, europei e privati, e includendo una strategia a lungo termine fino al 2033.

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