Attualità
In III Commissione si torna a parlare delle edicole e del loro futuro

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La riconversione delle edicole a Terni rappresenta un tema complesso e da tempo al centro di discussioni, ma che non sembra trovare soluzioni rapide.
Questo problema è stato nuovamente trattato, in occasione della riunione della III commissione, dove è stato avviato un primo confronto sul futuro delle edicole in città. Al momento, il dibattito si trova in una fase di ricognizione, in attesa di un incontro con i rappresentanti della categoria degli edicolanti che permetterà di approfondire meglio le problematiche legate alla gestione e alla riconversione di queste attività.
Durante l’incontro, l’assessore al commercio Stefania Renzi e il dirigente Claudio Filena hanno esaminato la situazione. La Renzi ha evidenziato come la crisi delle edicole non sia un fenomeno limitato a Terni, ma si tratti di una problematica diffusa in tutta Italia. Tuttavia ha sottolineato come in altre regioni italiane sia stato fatto un passo avanti, ampliando le normative che consentono di riutilizzare i chioschi in modo diverso, permettendo alle edicole di diversificare la loro attività. A Terni questo non è stato ancora fatto perché è in vigore una vecchia delibera del consiglio regionale, risalente a molti anni fa, che limita le possibilità di cambiamento.
Il dirigente Filena ha suggerito che, in futuro, potrebbe essere autorizzata l’apertura di attività diverse, come quelle di somministrazione, artigianali o di servizio, in modo da rendere più vivibili e funzionali i chioschi. Tuttavia, questo cambiamento dipenderà dalla volontà del legislatore nazionale e dalle future riforme in materia di concessioni pubbliche.
La discussione si è poi concentrata su un altro punto sollevato dal consigliere del Gruppo Misto Orlando Masselli: la necessità di visionare e riqualificare le strutture dismesse, per restituire decoro alla città. Da qui il richiamo all’esperienza del progetto in piazza San Francesco, tentativo che non ha avuto successo, poiché non è stato possibile garantire l’autofinanziamento e l’attività è stata chiusa.