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Consorzi di Bonifica: “Operazione Verità”

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Il 21 gennaio, le ANBI regionali in tutta Italia hanno promosso l’iniziativa chiamata “Operazione Verità sulla centralità dei Consorzi di bonifica e irrigazione nel contrasto al cambiamento climatico”. L’obiettivo è presentare una panoramica sulle attività dei consorzi, fornendo dati sugli investimenti e i lavori di manutenzione realizzati nel 2024, insieme agli obiettivi per il 2025. Si vuole mettere in evidenza l’importanza di questi interventi, sia sul piano locale che economico, mostrando anche il valore che generano sul territorio. In Umbria la situazione presenta alcune peculiarità: tre consorzi insistono sul territorio, il quale è qualificato come soggetto a rischi e bisognoso di bonifiche. Eppure i tre consorzi messi insieme non arrivano a coprire che il 50% del territorio regionale; per la parte restante, l’ente competente alla sicurezza idrogeologica è l’AFOR, ovvero l’Agenzia Forestale Regionale.

Questa circostanza provoca una sorta di disparità sul territorio, con una parte della popolazione soggetta al pagamento dei tributi obbligatori dovuti ai consorzi e l’altra metà che, apparentemente, non paga nulla, ma in realtà non è proprio così giacché l’AFOR si finanzia comunque con le tasse dei cittadini, provenendo i fondi che la sostengono dalla tassazione diretta dei redditi.

Per questo motivo è cruciale per i Consorzi rendere visibile il proprio operato e dimostrare l’importanza delle iniziative messe in atto: l’impegno sul fronte dell’irrigazione che ha conseguenza cruciali sulla competitività delle imprese, la creazione di riserve e la prevenzione di alluvioni e siccità, la mitigazione dei rischi, la produzione di energia e il contrasto alle conseguenze nefaste dei cambiamenti climatici: queste sono tutte azioni fondamentali messe in atto dai consorzi, eppure poco conosciute dai cittadini e dai contribuenti che pagano per mantenerne l’esistenza.

È fondamentale quindi dare il giusto rilievo all’operato di questi enti, dei quali apparentemente si sente il bisogno solo in casi di emergenza, quando la paura per le immagini delle alluvioni ci fanno temere che cose del genere possano succedere anche da noi, senza prestare la giusta attenzione sul fatto che, magari, è proprio il costante operato sul versante della manutenzione ordinaria che finora è servito a scongiurare fatti gravi e a giustificare l’esistenza di questi enti.