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AVS Terni sul problema della case popolari

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Il comunicato di AVS Terni mette in evidenza una contraddizione nell’operato dell’amministrazione guidata da Stefano Bandecchi, che da un lato si è mostrata solidale con le famiglie in difficoltà abitativa, ma dall’altro ha votato contro il nuovo regolamento regionale volto a semplificare l’assegnazione delle case popolari.
Negli ultimi mesi, la questione delle assegnazioni delle case popolari è diventata centrale nel dibattito politico locale. La giunta Bandecchi, nonostante le promesse fatte pubblicamente, non è riuscita a garantire una soluzione efficace, con molte domande respinte per il mancato rispetto dei requisiti richiesti. Un problema già noto, che riguarda soprattutto criteri restrittivi che finiscono per escludere le fasce più deboli della popolazione.
La proposta avanzata dall’assessore regionale Barcaioli intendeva proprio riformare questi criteri, eliminando ostacoli burocratici e restrizioni considerate discriminatorie. Tra i punti più critici segnalati:
• L’obbligo di residenza stabile e continuativa di almeno cinque anni, che penalizza chi ha subito sfratti o situazioni di grave disagio abitativo.
• La difficoltà di ottenere determinati documenti dalle ambasciate per i cittadini stranieri.
• L’esclusione di nuclei familiari per la presenza di un parente con precedenti penali, anche se ormai scontati e risarciti.
Queste norme, secondo AVS, avrebbero impedito a molte famiglie in condizioni di emergenza di ottenere un alloggio popolare, costringendole a situazioni precarie e instabili.
Nonostante la vicinanza manifestata in più occasioni alle famiglie escluse dai bandi, l’amministrazione ternana, rappresentata dall’assessore Maggi, ha scelto di opporsi alla riforma regionale, schierandosi con Lega e Fratelli d’Italia. Una scelta che, secondo AVS, smentisce la narrazione di un’amministrazione “né di destra né di sinistra” e mette in dubbio la reale volontà di aiutare i più deboli.
Inoltre, AVS evidenzia che alcuni consiglieri comunali di Alternativa Popolare, il movimento di Bandecchi, hanno addirittura attaccato l’assessore Barcaioli, che tra i suoi primi atti in Regione aveva cercato di affrontare il problema delle assegnazioni.
La questione delle case popolari resta dunque aperta e il dibattito politico è destinato a proseguire. Se da un lato l’amministrazione ternana dovrà rispondere delle sue scelte, dall’altro resta da vedere se la Regione riuscirà comunque a portare avanti la riforma, superando le resistenze espresse nel Consiglio delle Autonomie Locali.
Per il momento, ciò che emerge è una crescente tensione tra le diverse forze politiche locali e un’opinione pubblica sempre più attenta alle azioni concrete, più che alle dichiarazioni di intenti.