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Ast: si ferma di nuova una linea produttiva. La Fismic sollecita la firma del contratto di programma

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Non tira un’aria buona dalle parti di viale Brin, sede delle acciaierie Arvedi. Si stoppa di nuovo per uno scarico produttivo, parte della produzione: uno dei due forni dell’area a caldo dello stabilimento di viale Brin è stato fermato giovedì 23 gennaio alle 12 e riprenderà l’attività alle 6 del 31 gennaio.

Le linee del forno 4 e 5 – ha fatto sapere la direzione aziendale alle rsu – si alterneranno durante la fermata. Non è stato necessario attivare la cassa integrazione: il personale interessato può recarsi al lavoro o usufruire delle proprie ferie concordandole con il proprio responsabile. Una situazione comunque non rosea per lo stabilimento di viale Brin che intanto continua ad interrogarsi sul destino dell’accordo di programma. Sul punto interviene la Fismic Confsal di Terni.

Diversi gli argomenti affrontati nella relazione del segretario generale, Giovacchino Olimpieri. «Destano forte preoccupazione – si legge in una nota – le conseguenze del ritardo, ormai triennale, della firma dell’Accordo di programma, che dovrebbe trovare la soluzione al caro energia che attualmernte Arvedi Acciai Speciali Terni sta subendo, rischiando di comprometterne la competitività del sito ternano». Nei giorni scorsi Dimitri Menecali ha spiegato che «il perdurare di questa situazione di distorsione del mercato sta facendo perdere ordini ad Ast e può quindi mettere a rischio i livelli occupazionali».

«Si era stabilito – continua la nota – che entro il 20 di gennaio si doveva svolgere il tavolo tecnico, al momento non si hanno notizie in merito, per definire il quadro delle agevolazioni a sostegno dell’investimento siderurgico nel rispetto delle regole europee. Ulteriore riunione doveva avvenire tra il Mimit, I’azienda, la Regione Umbria e il Comune di Terni, in relazione alla gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica di Galleto che scadrà nel 2029 e su cui la Regione dovrà fornire i suoi intendimenti. Al termine di questi incontri e comunque entro febbraio – ricorda la Fismic – deve essere riconvocato il tavolo al ministero con tutti i soggetti per la sottoscrizione dell’ccordo di programma. Auspichiamo che questi incontri segnino la fine di un percorso che è durato fin troppo e che questo lungo periodo di incertezza si concluda positivamente salvaguardando le produzioni ternane, strategiche per il sistema locale e nazionale».

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