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Attualità

Ast-Comune, linea dura del sindaco sulla qualità dell’aria

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bandecchi vs ast

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Guerra aperta ormai, tra Ast e Comune di Terni.

Ad accendere la miccia, nella giornata di lunedì 10, è stato il sindaco Stefano Bandecchi, inviando pattuglie della polizia municipale ad effettuare misurazioni all’interno dello stabilimento di viale Brin. Misurazioni relative alla qualità dell’aria e ai rumori che vengono dalle lavorazioni nei vari stabilimenti.

Quello compiuto ieri dagli agenti della polizia locale di Terni è destinato ad essere soltanto il primo di una serie di sopralluoghi all’interno di viale Brin per tenere sotto controllo i valori della qualità dell’aria e una serie di altri parametri ambientali. “Sono passato per una visita di cortesia, per andare a vedere se tutte le cose sono rispettate, e ci sono piccole cose che non lo sono. Ma è solo l’inizio, perché erano anni che la polizia locale non andava a fare controlli”, ha detto il sindaco Stefano Bandecchi, che non ha escluso sopralluoghi “anche di notte per vedere se ci sono fumi e polveri che si alzano”. “Ci concentreremo su tutto – ha aggiunto Bandecchi – come sindaco sono responsabile della salute dei cittadini e devo fare tutto quello che posso per tutelarla”. Bandecchi ha spiegato ancora che i “rapporti buoni” con l’azienda “si sono guastati” dopo le “inopportune, perentorie e minacciose” ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato di Ast, Dimitri Menecali, che nei giorni scorsi attraverso una nota ha escluso la firma dell’accordo di programma se prima non verrà trovata una soluzione al problema del costo dell’energia.

Abbiamo scritto all’azienda e alla Meloni, qualcuno si sveglierà”, ha concluso il sindaco. “Nessun trattamento di favore deve essere concesso, Terni non può e non deve accettare alcun compromesso”, dicono a proposito dal Comitato Prisciano-Terni est, che attraverso una nota invitano a “mantenere questa linea con fermezza e determinazione fino alla fine, senza esitazioni né passi indietro. Non possiamo permetterci di ripetere gli errori del passato”.

Era davvero necessario attendere un inasprimento dei rapporti tra Comune e azienda per intervenire in modo più incisivo? Ha concluso il comitato.