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L’incontro tenutosi questa mattina presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sulle acciaierie di Terni AST-Arvedi ha evidenziato posizioni divergenti tra istituzioni, azienda e sindacati, pur avendo portato ad alcuni sviluppi significativi e a nuove scadenze.
L’incontro è stato presieduto dal ministro Adolfo Urso, con la presenza del sottosegretario Fausta Bergamotto, alti funzionari del MIMIT e rappresentanti chiave della Regione Umbria, del Comune di Terni, dell’azienda e delle organizzazioni sindacali.
È stato stilato un cronoprogramma che prevede la stesura di un accordo di programma entro febbraio 2025, volto a rilanciare il polo siderurgico di Terni, considerato strategico sia a livello regionale che nazionale.
L’accordo dipenderà anche dalle decisioni della Regione Umbria riguardo alla concessione della centrale idroelettrica, un elemento cruciale per ridurre i costi energetici e sostenere il piano industriale. Su questo punto il Sindaco Bandecchi ha testualmente affermato che: “Tutto ciò che doveva essere fatto piaccia o no era già stato fatto dalla giunta regionale precedente. Oggi si doveva solo firmare, ma la sinistra cammina china. Oggi li abbiamo rimessi in piedi, ora sappiamo chi ha in mano il boccino e cioè Arvedi. Se vuole firma se no non firma, altro oltre ciò che gli viene dato non potrà ottenere e vogliamo vedere anche una discarica fatta con le misure richieste…”
La Fismic Confsal, per voce del segretario nazionale Giovacchino Olimpieri, ha espresso forte insoddisfazione, definendo l’incontro “inconcludente e interlocutorio”. Il ministro Urso si è impegnato a organizzare un incontro con la Regione Umbria e la dirigenza aziendale entro il 20 gennaio 2025 per affrontare le problematiche legate ai costi energetici.
Un nuovo incontro con le organizzazioni sindacali è previsto per febbraio 2025, in concomitanza con la finalizzazione dell’accordo di programma.