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Attualità

Studio ANMIL su “Gender Gap” e Discriminazioni

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Presentato presso la Sala Stampa della Camera dei deputati lo studio ANMIL, Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, dal titolo “Gender Gap: Le discriminazioni che umiliano il ruolo della donna”. Questo studio ha analizzato la normativa nazionale e internazionale a tutela dei diritti delle donne, sottolineando come il percorso di tutela, sebbene abbia avuto inizio sin dal secolo scorso, non possa ancora dirsi pienamente compiuto.

I primi passi erano stati fatti con la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, approvata nel 1979 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia nel 1985. Questa disposizione ha rappresentato una svolta storica nella lotta per l’uguaglianza giuridica, impegnando gli Stati a eliminare le leggi discriminatorie, a contrastare la violenza di genere e a creare istituzioni per garantire una protezione effettiva contro la discriminazione. Nel corso degli anni, sono stati fatti ulteriori progressi con l’adozione di altre norme specifiche europee e internazionali, che hanno imposto misure preventive contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro. In Italia, il percorso normativo è poi proseguito con l’adozione di leggi significative come il “Codice Rosso” (Legge n. 69/2019), che ha migliorato la protezione delle vittime di violenza domestica.

Ultima novità, la recente adozione della Direttiva UE 2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne, che dovrà essere recepita entro il 2027, la quale ribadisce l’impegno dell’Europa per garantire la parità di genere in tutti i settori e combattere le discriminazioni sessuali. 

L’ANMIL ha fornito alcune cifre aggiornate circa l’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali nel territorio umbro: l’andamento si presente tendenzialmente stabile, con oltre 3800 infortuni a donne lavoratrici denunciati a fronte di un totale di poco inferiore agli 11mila; il numero di infortuni mortali registrato è di 86 su un totale di 1090 nel corso del’24; infine, le malattie professionali che hanno colpito le lavoratrici sono 1266 su 4454 totali. L’impegno per la parità di genere deve continuare a evolversi, con l’obiettivo di eliminare le disuguaglianze e di proteggere le donne contro tutte le forme di violenza e discriminazione, dimostrando la determinazione delle istituzioni nel voler creare un futuro più equo e sicuro per le donne lavoratrici.

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