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Attualità

Imprenditori sarebbero interessati agli ex-studios di Papigno

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Si torna a parlare del sito industriale dismesso nei pressi di Papigno e Collestatte Piano, lo stesso che in passato ospitò alcune importanti produzioni cinematografiche, tra cui quelle di artisti di calibro internazionale come Roberto Benigni e Roberto Faenza.

Al tempo, quell’area pareva destinata a grandi cose, quasi fosse instradata a diventare la nuova Cinecittà; sulla scorta di questa infatuazione per il cinema, una generazione di giovani ternani aveva coltivato l’idea di dedicarsi a questo settore produttivo, e da qui l’istituzione di un corso di laurea specifico e il proliferare di attività formative e altre iniziative che avrebbero dovuto dei giovani ternani degli anni ‘90 una generazione di cineasti.

Ovviamente così non è stato e il senso di abbandono che si prova attraversando quell’area rimane una ferita aperta per molte persone che su quella prospettiva avevano riposto speranze e illusioni. 

Fa quindi piacere sapere che si torni a parlare di un futuro per quell’area, che già aveva fatto gola agli esperti di archeologia industriale, che lì sognavano di realizzare un museo a cielo aperto per valorizzare alcuni monumenti a dir poco strabilianti che sono presenti a lasciati allo sfacelo in quel sito.

Intervistato dal Corriere dell’Umbria, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi parla di diverse cordate che sarebbero interessate all’acquisto dell’area, che è inserita nel piano di alienazioni del Comune, addirittura riesumandone la vocazione cinematografica. I progetti prevederebbero anche l’utilizzo dell’enorme complesso della ex-Snia viscosa, che andrebbe a diventare una struttura ricettiva d’appoggio alle produzioni.

Il tutto sembra troppo bello per essere vero: verrebbe riattivata la filiera della produzione cinematografica e contemporaneamente riqualificata l’area ricca di eccellenze archeologiche; se non fosse che negli ultimi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori, ci sarebbe da festeggiare; la cautela, invece, resta d’obbligo, insieme alle dita da mantenere incrociate.