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“Compro Oro” di Terni e provincia al setaccio, sanzionata una rivendita per 10mila euro

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Controlli ai compro oro di Terni e provincia da parte degli agenti della Questura di Terni, finalizzati alla verifica del rispetto della normativa specifica che impone la scrupolosa osservanza di prescrizioni finalizzate a prevenire il rischio del riciclaggio e del commercio irregolare di oggetti preziosi usati.

Le regole In base alla normativa, ad ogni operazione di vendita di oggetti preziosi usati, il titolare del compro oro deve ottemperare a diversi obblighi come scattare due fotografie in formato digitale dell’oggetto prezioso, acquisendole da prospettive diverse e rilasciare, al termine dell’operazione, una ricevuta riepilogativa. Il titolare dell’attività deve inoltre procedere alla descrizione sintetica delle caratteristiche dell’oggetto prezioso usato, della sua natura e delle sue precise qualità, fornire la completa e tempestiva accessibilità dei dati da raccogliere; procedere alla quotazioni dell’oro e dei metalli preziosi, che va rilevata da una fonte affidabile e indipendente al momento dell’operazione e deve essere fatta conoscere al venditore. Non ultimo, deve assicurare la completa tracciabilità delle modalità di pagamento effettuato, ovvero se avvenuti in contanti o bonifico.

Le verifiche Nel corso delle verifiche che hanno interessato 24 compro oro su tutto il territorio provinciale, i controlli messi in campo dalla divisione polizia amministrativa della questura, diretta dal vicequestore Massimo Laliscia, hanno registrato “un sostanziale rispetto della normativa”, fatta eccezione per un compro oro della provincia che è stato sanzionato per omessa tenuta delle schede riepilogative in riferimento a tutte le operazioni compiute e per omessa o irregolare identificazione del cliente, multato per importi fino a 10mila euro.